L’impianto è stato progettato e costruito da Tecnologie Ambientali nel 2010, in realtà si tratta di un processo di revamping per inserire ed utilizzare macchinari tecnologicamente avanzati , cappe di aspirazione interne, un sistema di trattamento arie e una stazione di selezione manuale/controllo qualità. Di fatto si è conservato solo il capannone esistente, tutti gli spazi sono stati riadattati alla nuova configurazione.

Sono state realizzate inoltre tutte le opere civili aggiuntive necessarie all’impianto, come le vasche di stoccaggio e tutti i muri di contenimento in cemento armato ed è stata pavimentata tutta l’area esterna.

È stata studiata progettata e realizzata tutta le rete di raccolta delle acque dei piazzali che sono state convogliate ad una vasca di stoccaggio e ad un depuratore MBR, che grazie all’ossidazione e a speciali membrane, permette lo scarico in pubblica fognatura.

Il ciclo di lavorazione dell’impianto di selezione si può riassumere attraverso le seguenti fasi.

  1. Ricevimento dei materiali in ingresso
    Gli automezzi in ingresso, dopo le operazioni di identificazione e pesatura, raggiungono la zona adibita al conferimento dei materiali. Primo controllo visivo sui materiali scaricati e sulla loro conformità
  2. Preselezione e caricamento dei materiali sulla linea di trattamento
    Questa operazione avviene attraverso l’uso di una pala meccanica con la quale viene alimentata la tramoggia interrata di carico dei materiali. Il flusso dei materiali è reso costante da un livellatore applicato lungo il nastro di risalita dei materiali stessi.
  3. La prima vagliatura: le due linee di trattamento
    Lungo il nastro si trova il primo punto di vagliatura dove cioè il materiale viene separato in base al suo volume e spinto in due diverse direzioni.
  4. Il sopravaglio
    Tutto il materiale indirizzato nel sopravaglio arriva direttamente in cabina di cernita dove gli operatori effettuano manualmente la selezione dei materiali. In questa fase avviene la separazione degli imballaggi per frazione merceologica. La frazione estranea viene scartata ed avviata allo smaltimento.
  5. Il sottovaglio
    Il primo passaggio è sul vibrovaglio, macchina simile ad un setaccio vibrante, che elimina le frazioni di vetro di piccole dimensioni, considerate frazioni estranee e non idonee per il recupero. Tutto ciò che non viene eliminato da questo setaccio prosegue il suo percorso di selezione ed incontra un deferizzatore, magnete che attrae le parti ferrose presenti, e un demetallizzatore che respinge gli imballaggi in alluminio convogliandoli in appositi punti di stoccaggio. Il materiale restante subisce infine una separazione aeraulica, ovvero con l’utilizzo di correnti di aria si ottiene la separazione tra i materiali rimasti, di quelli leggeri da quelli pesanti (nello specifico le plastiche dal vetro). Una volta suddivisi su due nastri differenti, giungono in cabina di selezione, dove gli operatori procedono al controllo di qualità del materiale selezionato.

Sono state realizzate inoltre tutte le opere civili aggiuntive necessarie all’impianto, come le vasche di stoccaggio e tutti i muri di contenimento in cemento armato ed è stata pavimentata tutta l’area esterna.

È stata studiata progettata e realizzata tutta le rete di raccolta delle acque dei piazzali che sono state convogliate ad una vasca di stoccaggio e ad un depuratore MBR, che grazie all’ossidazione e a speciali membrane, permette lo scarico in pubblica fognatura.